E i Centri Donna?
Ben vengano i progetti per le donne,
ma nella nostra zona ne vediamo attualmente due che
si propongono gli stessi obiettivi, di aiutare, cioè,
le donne, soprattutto quelle in difficoltà, ad
inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, e che
forse rischiano di sovrapporsi in parte. Uno, lo “Sportello
rosa”, promosso dall’Assessorato al Decentramento
in tutte le 9 zone di Milano, di cui si parla nell’articolo
di Patrizia Avena; l’altro “Crescere insieme
donne….e non solo”, realizzato esclusivamente
in zona 4 dal Consorzio di Formazione Professionale
per le Tecnologie Avanzate e di cui abbiamo seguito
da vicino lo sviluppo. In comune i due progetti hanno
anche che sono limitati nel tempo e che sono finanziati
dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Lombardia.
Vanno bene i progetti, dunque, però devono prima
funzionare in maniera efficiente i servizi pubblici
per le donne già presenti e radicati nel territorio.
E parliamo dei CAMD, i Centri Azione Milano Donna, presenti
nella nostra zona con due sedi, presso i Centri civici
di viale Ungheria e di via Oglio.
Dei due Centri, attualmente ne funziona in modo discontinuo
uno solo, quello di via Oglio, per il trasferimento
di una operatrice, vincitrice di concorso per mansioni
superiori. Questo ovviamente ha come conseguenza la
ridotta funzionalità del servizio.
Questa è dunque attualmente la priorità:
ripristinare il pieno funzionamento del CAMD di zona
4, perché assolva al meglio ai suoi compiti istituzionali,
dall’offerta di consulenza legale su tutti i temi
di interesse familiare (diritto di famiglia, separazioni,
maltrattamenti, ecc..) al servizio di sportello per
indirizzare le donne, sulla base dei problemi da risolvere,
verso i servizi competenti.
Vi sono poi tutte le iniziative, che passano dalla approvazione
del Consiglio di zona, rivolte all’utenza femminile:
corsi, mostre, spettacoli, ecc…, anch’esse
bisognose di supporto amministrativo e tecnico per la
loro buona riuscita.
Ma anche superata l’emergenza, i Centri donna
avrebbero bisogno di coordinamento a livello cittadino,
di recuperare progettualità, di allargare l’offerta
di servizi, di aprirsi alle associazioni femminili,
per non rischiare di essere sempre più dei generici
Centri per il tempo libero. Purtroppo l’impressione
è che l’Amministrazione non sia particolarmente
interessata a mantenere questo servizio, forse ritenendolo
superfluo o addirittura inutile. Possiamo considerare
forse un segnale il fatto che il presidente della Commissione
Pari Opportunità del Comune di Milano sia un
consigliere, il signor Massari. La partita non è
comunque chiusa; le consigliere di opposizione a Palazzo
Marino hanno presentato una mozione, di cui si sta discutendo
proprio in questi giorni e analoga iniziativa è
stata presa in Zona.
E visto che si avvicina l’8 marzo, tanti auguri
a tutte le donne!
|