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corso 22 marzo e QUATTRO: centri milano donna
 
Testi e immagini a forniti da "QUATTRO"
 

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E i Centri Donna?

Ben vengano i progetti per le donne, ma nella nostra zona ne vediamo attualmente due che si propongono gli stessi obiettivi, di aiutare, cioè, le donne, soprattutto quelle in difficoltà, ad inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, e che forse rischiano di sovrapporsi in parte. Uno, lo “Sportello rosa”, promosso dall’Assessorato al Decentramento in tutte le 9 zone di Milano, di cui si parla nell’articolo di Patrizia Avena; l’altro “Crescere insieme donne….e non solo”, realizzato esclusivamente in zona 4 dal Consorzio di Formazione Professionale per le Tecnologie Avanzate e di cui abbiamo seguito da vicino lo sviluppo. In comune i due progetti hanno anche che sono limitati nel tempo e che sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Lombardia.
Vanno bene i progetti, dunque, però devono prima funzionare in maniera efficiente i servizi pubblici per le donne già presenti e radicati nel territorio. E parliamo dei CAMD, i Centri Azione Milano Donna, presenti nella nostra zona con due sedi, presso i Centri civici di viale Ungheria e di via Oglio.
Dei due Centri, attualmente ne funziona in modo discontinuo uno solo, quello di via Oglio, per il trasferimento di una operatrice, vincitrice di concorso per mansioni superiori. Questo ovviamente ha come conseguenza la ridotta funzionalità del servizio.
Questa è dunque attualmente la priorità: ripristinare il pieno funzionamento del CAMD di zona 4, perché assolva al meglio ai suoi compiti istituzionali, dall’offerta di consulenza legale su tutti i temi di interesse familiare (diritto di famiglia, separazioni, maltrattamenti, ecc..) al servizio di sportello per indirizzare le donne, sulla base dei problemi da risolvere, verso i servizi competenti.
Vi sono poi tutte le iniziative, che passano dalla approvazione del Consiglio di zona, rivolte all’utenza femminile: corsi, mostre, spettacoli, ecc…, anch’esse bisognose di supporto amministrativo e tecnico per la loro buona riuscita.
Ma anche superata l’emergenza, i Centri donna avrebbero bisogno di coordinamento a livello cittadino, di recuperare progettualità, di allargare l’offerta di servizi, di aprirsi alle associazioni femminili, per non rischiare di essere sempre più dei generici Centri per il tempo libero. Purtroppo l’impressione è che l’Amministrazione non sia particolarmente interessata a mantenere questo servizio, forse ritenendolo superfluo o addirittura inutile. Possiamo considerare forse un segnale il fatto che il presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano sia un consigliere, il signor Massari. La partita non è comunque chiusa; le consigliere di opposizione a Palazzo Marino hanno presentato una mozione, di cui si sta discutendo proprio in questi giorni e analoga iniziativa è stata presa in Zona.
E visto che si avvicina l’8 marzo, tanti auguri a tutte le donne!





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