
Urbanistica a Milano :
depuratore
di nosedo Milano est |
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Inizia a funzionare il depuratore
di Nosedo
14 Aprile 2003: non è ancora
inaugurazione ufficiale (che sarà il 12 maggio),
ma una verifica dello stato dei lavori da parte del
Sindaco/Commissario Albertini e dell’Assessore/Vice
Commissario Zampaglione dopo l’entrata in funzione
del primo lotto del Depuratore di Nosedo.
Tutti contenti dunque? Lo chiediamo a due esperti,
che erano già stati nostri interlocutori quando
avevamo fatto un’ampia panoramica dei problemi
della depurazione delle acque a Nosedo nel numero
di QUATTRO
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Tutto bene, dunque? “Va bene
che sia partito l’impianto, ma nessuno ci dice
che fine faranno i fanghi - denuncia Gianni Pampurini
di GREEM (Gruppo Ecologico Est Milano) – E’
da mesi che sollecitiamo un incontro col Sindaco, perché
si dia inizio alla sperimentazione che insieme ad Italia
Nostra e agli Amici della Terra abbiamo proposto per
smaltire correttamente i fanghi producendo energia.
Da anni ci siamo attivati con ENEA, ENEL e Politecnico
di Milano per progettare nuovi combustibili che mettano
insieme i fanghi ed altri prodotti con alto potere calorico,
ad esempio residui industriali non pericolosi. I vantaggi
sarebbero molti: avere un prodotto con una resa energetica
alta, con basse emissioni, con un grosso risparmio anche
sui costi dello smaltimento dei residui industriali
e dei fanghi.”
Rincara la dose Nadia Volpi di Italia Nostra: “Non
abbiamo nessuna informazione su come verranno smaltiti
i fanghi: i primi cassonetti li sta trattando AMSA,
ma non si sa se vanno in discarica o addirittura all’impianto
di compostaggio di Muggiano. Noi siamo contrari ad un
loro uso in agricoltura perché pensiamo che siano
dannosi. Anche lo smaltimento dei fanghi in discarica
può avere conseguenze dannose sugli alimenti,
attraverso quanto viene assorbito dal terreno.”
Ma come pensa di affrontare questo problema l’Amministrazione?
Nel giugno scorso l’Assessore all’Ambiente,
ing. Domenico Zampaglione dichiarava che il piano per
lo smaltimento dei fanghi, redatto da un consulente,
l’ing. Bianchi, era stato presentato alla Regione
e al Ministero dell’Ambiente per l’approvazione.
“L’orientamento comunque è quello
di diversificare lo smaltimento, parte in discarica,
parte per uso agricolo, parte smaltiti per combustione
con riutilizzo dell’energia prodotta, parte per
produrre biogas.” A quanto pare lo studio non
è stato sufficiente per far prendere delle decisioni
precise sulle scelte da effettuare: e comunque non se
ne ha notizia. Non sarebbe necessario fare un po’
di chiarezza? Senza aspettare che le quantità
da smaltire diventino tali da rendere il problema una
emergenza. S.A.
Dida
Una vasca di depurazione del depuratore di nosedo
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