regala una T-shirt personalizzata con le tue foto clicca qui

Home Chi siamo Contatti Info su Modulo d'iscrizione Offerte speciali
 
I nostri link
   
  Incontri
 
  Cultura e spettacolo
 
  Tempo libero
 
  Pranzo cena
 
  Negozi
 
  Professionisti
 
  Vie e trasporti
 
  Parrocchie
 
  Alloggi e abitazioni
 
  Lavoro
 
  Istruzione
 
  Servizi
 
  Attività fisica
 
 
 
 
 
 

 

 
 
Possibilità ai negozianti di inserire gratis il nome e indirizzo negozio!
 

Iscrivetevi alla newsletter di milano est

 

 

 

h
corso 22 marzo e Milano est Ottavia Piccolo a Milano
 
Testi forniti da "QUATTRO"
 


Teatri e rappresentazioni teatrali a Milano e Milano Est

Ottavia Piccolo


 

Incontro con Ottavia Piccolo

Musungu. Questa parola, a prima vista, sembra non dirci nulla, ma contiene in sé tutta la “diversità” che ci portiamo addosso. Musungu, infatti, significa “uomo bianco” nella lingua locale di una popolazione Keniana e musungu era, per quel popolo, Libera Pota, una studentessa ventitreenne che ha vissuto per tre settimane, come volontaria per la Fondazione Brownsea, in un piccolo villaggio del Kenya con il padre medico. Durante questo viaggio ha visto fame, sofferenze, ma anche tanta voglia di riscatto, di rivincita. E tra lettere inviate a parenti e amici in quel periodo e riflessioni personali è nato un libro: “Musungu, ero una bianca nell’Africa nera”, presentato dall’autrice il 24 ottobre alla libreria “il Libraccio”, in via Arconati. Libera Pota ha voluto devolvere il ricavato delle vendite alla associazione Mani Tese, per finanziare la costruzione di una scuola in un villaggio del Burkina Faso. Questo non è un libro puramente descrittivo, ma contiene tanti spunti di riflessione sulla condizione di un popolo che se vive tra la miseria e l’angoscia è anche perché, come dice l’autrice, “qualcuno si è servito doppio”.
Alla presentazione ha partecipato anche la famosa attrice Ottavia Piccolo che, invitata dall’autrice, ha letto e commentato alcuni passi del libro. Abbiamo approfittato dell’occasione per farle qualche domanda.
Signora Piccolo sappiamo che lei abita nella nostra zona, cosa ne pensa?
“Si, è vero abito in Viale Lazio. È una zona bellissima, ci abito da dodici anni. Ho cambiato casa, ma sono rimasta in zona, ho praticamente solo attraversato la strada. Però ho paura che la zona si stia un po’ stravolgendo perché stanno arrivando molte “cose di moda”. In ogni caso mi piace perché è una zona molto intima e molto “milanese” (anche se io sono romana…) con molti artigiani e molti negozi “veri” dove mi piace andare. Io sono una chiacchierona e mi piace comprare le robe da persone che conosco. Purtroppo, come dicevo, sta arrivando la moda (con tutto il rispetto per le persone di quel mondo): ci sono sempre meno “alimentari”, i prezzi crescono e le persone “normali” se ne vanno.”
Ha qualche progetto in zona per il futuro?
“Ora faccio soprattutto teatro, anche se non ho abbandonato la tv (quando non è troppo schifosa) e il cinema. In zona sarò, il 6 e il 7 novembre, ai Chiostri dell’Umanitaria, con uno spettacolo dal titolo “Buenos Aires” non finisce mai”, che tratta il tema dei desaparecidos argentini. L’ Umanitaria è, fra l’altro, un posto bellissimo, uno di quelli che Milano si è dimenticato. Un posto che nasce alla fine dell’800 come società per aiutare chi non poteva permettersi di andare a scuola e che ora è uno splendido teatro.”
Cosa ne pensa del cinema di oggi?
“Non disprezzo il cinema attuale, ci sono tanti giovani registi che, però, parlano delle loro generazioni. Una volta, in Italia, si producevano 400 film all’anno, oggi se ne producono 100, dei quali solo 10 escono, quindi per un’attrice che ha superato i quarant’anni è difficile trovare delle parti, non c’è una grande offerta. Per fortuna le cose che dovevo fare le ho fatte (negli anni d’oro del cinema italiano), ora non mi piace fare a spintoni per una parte, quindi mi dedico a quello che mi piace fare:il teatro. Bisogna andare al cinema, ma bisogna anche andare a teatro. Anche se oggi si tende a scegliere spettacoli disimpegnati, un pubblico interessato a qualcosa di più “serio” comunque resta. E noto che, in questo senso, c’è più interesse in provincia che in una metropoli come Milano.” Dimitri Squaccio




Ottavia Piccolo
 
 
 
   
   

 
Abiti firmati donna
Abiti firmati uomo
Abbigliamento
  Agenzia viaggi
  Alimentari
  Arredamento/casalingh
  Artigianato
  Auto e moto
  Banche
  Bellezza
  Calzature
  Cartolerie/colorifici
Casalinghi
  Farmacie
  Ferramenta
  Fiori/piante
  Foto cineottica
  Gelaterie
  Garage/autolavaggi
  Grandi magazzini
  Hi-Fi elettronica
  PC informatica
  Lavasecco
  Libri
  Pasticceria
  Pelletterie
  Regali
  Telefonia
  Ufficio
  Video noleggio