Artigiani
e imprese artigiane: queste parole hanno
perso per noi, gente di Cittą, il loro significato
Alla parola artigiano associamo l'immagine
di un lavoratore del medio evo, in una bottega oscura
che - con mezzi d'altri tempi- forgia il ferro o piega
il cuoio.
In realtà - come si può leggere sul portale
della confartigianato - in Italia 870 tipi differenti
d'attività sono svolti da imprese artigiane del
settore manifatturiero e di quello dei servizi. (fonte
www.confartigianato.it
)
Sono definiti artigiani "i restauratori d'opere
d'arte, gli orafi, il pasticceri, ma anche i tassisti,
gli idraulici, i sarti, i parrucchieri, gli estetisti,
il creatori di programmi di software, i costruttori
edili."
Sempre dal portale della confartigianato leggiamo:
"Fare l'artigiano vuol dire scegliere
un mestiere creativo e indipendente, in cui sono elementi
fondamentali la manualità, la fantasia e l'intelligenza,
la personalizzazione e la qualità del prodotto
e del servizio."
Forse oggi si confonde un po' la parola artigiano con
la parola imprenditore, più nota alla maggior
parte delle persone. Anche se - per essere precisi-
l'imprenditore è colui che organizza il lavoro
altrui, mentre gli artigiani- come i professionisti
- vivono sostanzialmente del lavoro delle "loro
mani" (o dei loro "cervelli").
|